• Biscottino: la golosità non può attendere...
  • Ciocococco: due gusti che sono nati per stare insieme.
  • Caramel: un classico di dolcezza.
  • Foresta Nera: forse l'unica in cui non avrai paura di perderti.
  • Luna di Miele: momenti che non si dimenticano per tutta la vita.
  • Muffin: é già in atto la nuova invasione…
  • Pannacotta: Ritrovare i veri sapori!!!
  • Pralina: differenziatevi dalla normalità!!!
  • Sinfonia Viennese: mentre assaggierete questa bontà anche il tempo si fermerà!!!
  • Snikky: il gusto che ti da la carica!!!
  • I Veneziani: la poesia di Venezia in un gelato.
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Perché il gelato spesso fa venire un forte dolore alla fronte? Spiegazioni e come evitare questo spiacevole fenomeno.

A tutti è capitato di comprare un gelato e di sentirlo molto freddo al palato, quasi nello stesso istante un forte dolore alla fronte ci impedisce di mangiarne altro. Dopo qualche minuto il fenomeno passa. Questa forma di fastidio che si chiama scientificamente ganglioneuralgia sfenopalatina è dovuto ad un repentino raffreddamento del palato che attacca i terminali nervosi che arrivano nella zona occipitale. In questo caso basterà attendere e mangiare il gelato più lentamente.

Ma chiariamo per gli amici consumatori e gelatieri cosa fare per evitare un gelato troppo freddo.

Un gelato è troppo freddo quando ha poca aria al suo interno, mantecazione non ben completata, oppure quando la percentuale di solidi totali è bassa, errore di ricetta o di pesatura, perciò basterà modificare la formulazione introducendo più solidi fino ad un massimo del 38/40% per ottenere un prodotto più caldo al palato. Anche l' introduzione di proteine animali quali tuorlo d' uovo o derivati del latte magro aiuta il rigonfiamento e perciò va a ridurre il problema. Gli emulsionanti sapientemente usati e che si trovano in alcuni semilavorati per gelato eliminano la problematica sia nei gelati al latte che in quelli alla frutta.

Aprire una gelateria in Bolivia.

Questo paese del America latina non presenta sbocchi sul mare, due città importanti con una presenza di gelaterie boliviane e con una scarsa se non addirittura assente presenza italiana si trovano nel sud e sono Cocabamba e Santa Cruz de la Sierra. Per il metro europeo potrebbero sembrare abbastanza sconcertanti in quanto una forte povertà si mescola con una nuova ricchezza, ovviamente un certo disordine si può notare subito dal traffico intenso e mal organizzato. Il gelato viene venduto sia dai carrettini presenti sulle strade e riforniti da industrie locali sia da pseudo gelaterie e pasticcerie che producono delle ricette accettabili. Il prezzo medio varia dai 70 centesimi ad 1 Euro e 50 ed è un prezzo insostenibile per una popolazione che quando lavora guadagna circa 250 Euro al mese.

Altre località interessanti in quanto visitate da flussi turistici interni sono: Potosi, Oruro e Sucre.

Inoltre la città più importante e capitale economica della Bolivia e La Paz, essa si trova a 4200 metri sul livello del mare.

In tutto il paese esiste una presenza di yogurterie e di gelaterie appartenenti alle maggiori catene nord americane.

Per aprire una gelateria o un attività in Bolivia è necessario un socio locale.

Ancora informazioni sul marketing in gelateria

Esistono una serie di attività che permettono di aumentare le vendite del gelato della vostra nuova gelateria.

Sarà necessario investire in pubblicità con una serie di azioni quali volantini, annunci sulle riviste locali, spot radiofonici e similari.

Ovviamente dopo aver speso una bella cifra in macchine e arredi dovremmo considerare di brandizzare la nostra gelateria con uno stile coordinato che la faccia riconoscere rapidamente al consumatore perciò avremmo un unico stile in tutte le attività che andremo a fare ed esso sarà coordinato con l immagine della gelateria stessa.

Oggi nell'epoca di Facebook promuoveremo azioni e prodotti con questo strumento creando una clientela fidelizzata, inoltre per mezzo di sms e mail professionali informeremo i clienti degli eventi o delle promozioni. La nostra gelateria sarà un luogo impeccabile e questo contribuirà al passa parola che rimane sempre un grande strumento di marketing. Un attenta scelta e analisi del territorio ci permetterà di creare promozioni adatte a fasce di mercato diverse. Se per esempio ci troveremo vicino ad una scuola una tessera studente per degli sconti al consumo potrebbe fare la differenza sul fatturato.

Il nostro esperto di marketing vi aspetta all'Accademia Bigatton per i migliori consigli.

Aprire una gelateria artigianale in Brasile

Il Brasile e un grande paese in tutti i sensi, libertà, ricchezza, miseria e mille altre cose si esprimono alla massima potenza in questo enorme territorio che spesso e nei sogni di molti europei.

Il paese oggi e in una fase economica leggermente discendente ma ovviamente presenta molti aspetti singolari e un economia saltellante ma vivace. Per aprire una gelateria in Brasile dovremmo avere un capitale importante che dipende dalla località dove vogliamo aprire il nostro negozio di gelateria. Nel sud troviamo un mondo più stabile e sicuro. Gli abitanti sono tutti di origine italiana o tedesca, emigrati prima e dopo la guerra mondiale. Nelle grandi città come San Paolo e Rio la vita e più complessa e costosa e le difficoltà e i costi dei locali ben posizionati indicano che soltanto dopo una lunga analisi potremmo trovare il luogo adatto per aprire una gelateria.

Rimane lo sterminato nord con diverse città interessanti, Salvador, Recife, Massaio...

Qui troveremo caldo tutto l anno ma una situazione sociale più povera.

Il Brasile va definito come uno stato protezionista, importare macchine e alimenti e un operazione a rischio per un privato, bisogna appoggiarsi ad aziende locali specializzate in queste attività.

Le tasse di importazione sono alte e i costi arrivano oltre il 100 del costo originale.

Il gelato dei carrettini viene venduto a 1x real che sono oggi mentre il gelato da gelateria artigianale viene venduto a 8 real (cambio oggi 3,2 real per 1 euro).

Costi di affitto dei locali, altissimi nelle grandi città, medi nei centri più piccoli.

Costo della manodopera locale. La paga e di circa 300 euro più altri 300 da versare alla previdenza sociale.

Le materie prime locali hanno prezzi simili a quelli italiani.